Generalmente si decolla, si vola e si atterra. Per arrivare qua ho fatto lo stesso, ma tre volte. Dopo 24 ore di viaggio aereo sono giunto a Rio de Janeiro. La cosa che più mi solleva è la fine dell'era #roadtoRio che ha popolato le pagine dei social nell'ultimo anno e che psicologicamente iniziava a pesare vista l'attesa per questa esperienza a cinque cerchi.
Le gare sono iniziate e per gli amici dell'atletica significa molto. La regina degli sport farà infatti il suo esordio ai Giochi tra pochi giorni (12 agosto) all' Olympic Stadium. Nel mentre l'Italia è partita fortissimo abbattendo il muro delle 200 medaglie d'oro nella storia e regalando le prime emozioni azzurre. E poi le tante storie di atleti, o meglio, di uomini e di donne provenienti da ogni angolo del pianeta che impareremo a conoscere.
Bene in mezzo a questi mostri sacri e talenti dello sport, ci sono anche io. Nel caso ci fosse il bisogno di ribadirlo, non sono qua per gareggiare (al minimo olimpico mi mancano 23cm!), sono a Rio per fare il volontario.
Se gli atleti si allenano quattro anni in vista dei Giochi Olimpici, anche i volontari hanno i loro allenamenti da fare e le loro prove da superare per ottenere il famoso accredito che permette di vivere in prima fila (o dietro le quinte) il sogno olimpico. Non alziamo pesi e non facciamo 200km a settimana, ma siamo qua per dare una mano alla buona riuscita del più grande evento sportivo al mondo.
Il processo di selezione per diventare un volontario olimpico è complesso, non complicato. Bisogna semplicemente saper gestire le decine di mail che il comitato organizzatore invia e seguire step by step le tappe per raggiungere l'obiettivo. Non serve aver fatto record mondiali o aver studiato a Oxford, serve tanta motivazione, resilienza e un pizzico di fortuna. Non è sicuramente facile restare focalizzati e lavorare in funzione di un obiettivo a lungo termine di cui non si conoscerà fino a pochi mesi prima il verdetto finale, quindi attrezzatevi di un'elevata dose di motivazione per intraprendere questa sfida.
Due anni fa, la curiosità mi ha spinto a inviare l'application online in cui mi sono state chieste informazioni personali (education, esperienze e competenze) e disponibilità e preferenze per il programma dei volontari. E' infatti possibile fare servizio come volontario sia nel periodo olimpico che in quello paralimpico; inoltre la scelta di una delle 7 aree funzionali (sport, servizio medico, lingue, trasporti...) dà la possibilità a soggetti provenienti da tutto il mondo di mettersi in gioco mostrando le proprie attitudini nell'ambito preferito.
Una volta inviata l'application è tempo di svolgere una serie di test linguistici e di cultura generale sulle Olimpiadi e sullo sport partiti a dicembre 2014. Momento clou della selezione è l'intervista online. Questa rappresenta probabilmente l'unico momento in cui il comitato può capire in prima persona qualcosa sui candidati. L'intervista è di gruppo, 8-10 ragazzi sono collegati insieme al coordinatore. Pochi minuti per mostrare di che pasta sei fatto attraverso problem solving e teamwork.
Nel mese di novembre 2015 una notifica ufficiosa ha indicato i primi nomi dei volontari selezionati (si parla di circa 50.000 volontari) e ad aprile è arrivata l'ufficialità con la lettera del comitato in cui veniva indicato il luogo di servizio, lo sport e l'area funzionale. Successivamente è arrivato anche il programma con i giorni specifici di lavoro e gli orari che confermava l'ufficialità della selezione. Adesso si può partire.
Arrivato a Rio, sono statp all'Accreditation Center per ritirare l'accredito e il kit dell'uniforme. Il progetto prende ufficialmente forma e il lungo processo di selezione sembra avere un senso. Ancora qualche giorno e poi entrerò in azione anche io. La fortuna ha voluto che venissi selezionato per l'atletica, più precisamente, presterò servizio allo Stadio Olimpico nel team "Field of Play", ovvero il team presente tra gli spogliatoi e la pista. Oggi ho incontrato i primi volontari e ho realizzato che la mia posizione è una delle più ambite tra i volontari tanto che un ragazzo brasiliano e una giapponese mi hanno chiesto di scambiare l'accredito.
Al momento non so altro. Pochi giorni e si inizia ufficialmente.
Le gare sono iniziate e per gli amici dell'atletica significa molto. La regina degli sport farà infatti il suo esordio ai Giochi tra pochi giorni (12 agosto) all' Olympic Stadium. Nel mentre l'Italia è partita fortissimo abbattendo il muro delle 200 medaglie d'oro nella storia e regalando le prime emozioni azzurre. E poi le tante storie di atleti, o meglio, di uomini e di donne provenienti da ogni angolo del pianeta che impareremo a conoscere.
Bene in mezzo a questi mostri sacri e talenti dello sport, ci sono anche io. Nel caso ci fosse il bisogno di ribadirlo, non sono qua per gareggiare (al minimo olimpico mi mancano 23cm!), sono a Rio per fare il volontario.
Se gli atleti si allenano quattro anni in vista dei Giochi Olimpici, anche i volontari hanno i loro allenamenti da fare e le loro prove da superare per ottenere il famoso accredito che permette di vivere in prima fila (o dietro le quinte) il sogno olimpico. Non alziamo pesi e non facciamo 200km a settimana, ma siamo qua per dare una mano alla buona riuscita del più grande evento sportivo al mondo.
Il processo di selezione per diventare un volontario olimpico è complesso, non complicato. Bisogna semplicemente saper gestire le decine di mail che il comitato organizzatore invia e seguire step by step le tappe per raggiungere l'obiettivo. Non serve aver fatto record mondiali o aver studiato a Oxford, serve tanta motivazione, resilienza e un pizzico di fortuna. Non è sicuramente facile restare focalizzati e lavorare in funzione di un obiettivo a lungo termine di cui non si conoscerà fino a pochi mesi prima il verdetto finale, quindi attrezzatevi di un'elevata dose di motivazione per intraprendere questa sfida.
Due anni fa, la curiosità mi ha spinto a inviare l'application online in cui mi sono state chieste informazioni personali (education, esperienze e competenze) e disponibilità e preferenze per il programma dei volontari. E' infatti possibile fare servizio come volontario sia nel periodo olimpico che in quello paralimpico; inoltre la scelta di una delle 7 aree funzionali (sport, servizio medico, lingue, trasporti...) dà la possibilità a soggetti provenienti da tutto il mondo di mettersi in gioco mostrando le proprie attitudini nell'ambito preferito.
Una volta inviata l'application è tempo di svolgere una serie di test linguistici e di cultura generale sulle Olimpiadi e sullo sport partiti a dicembre 2014. Momento clou della selezione è l'intervista online. Questa rappresenta probabilmente l'unico momento in cui il comitato può capire in prima persona qualcosa sui candidati. L'intervista è di gruppo, 8-10 ragazzi sono collegati insieme al coordinatore. Pochi minuti per mostrare di che pasta sei fatto attraverso problem solving e teamwork.
Nel mese di novembre 2015 una notifica ufficiosa ha indicato i primi nomi dei volontari selezionati (si parla di circa 50.000 volontari) e ad aprile è arrivata l'ufficialità con la lettera del comitato in cui veniva indicato il luogo di servizio, lo sport e l'area funzionale. Successivamente è arrivato anche il programma con i giorni specifici di lavoro e gli orari che confermava l'ufficialità della selezione. Adesso si può partire.
Arrivato a Rio, sono statp all'Accreditation Center per ritirare l'accredito e il kit dell'uniforme. Il progetto prende ufficialmente forma e il lungo processo di selezione sembra avere un senso. Ancora qualche giorno e poi entrerò in azione anche io. La fortuna ha voluto che venissi selezionato per l'atletica, più precisamente, presterò servizio allo Stadio Olimpico nel team "Field of Play", ovvero il team presente tra gli spogliatoi e la pista. Oggi ho incontrato i primi volontari e ho realizzato che la mia posizione è una delle più ambite tra i volontari tanto che un ragazzo brasiliano e una giapponese mi hanno chiesto di scambiare l'accredito.
Al momento non so altro. Pochi giorni e si inizia ufficialmente.